Ad avviso di PlagiMusicali.Net, questo è il caso più eclatante di plagio musicale.
Il tutto parte dalla canzone “Tracce di te” di Francesco Renga, presentato al Festival di Sanremo 2002, accusata di essere un copia e incolla di “I’ll be there” dei Jackson 5 e di “Due grosse lacrime bianche”, incisa nel 1969 da Iva Zanicchi.
Come racconta il maestro Vince Tempera, lo stesso fu inviato dal Tg2 a coordinare un gruppo di ascolto per quella edizione del Festival, formato da musicisti e giornalisti e al quale aderirono anche il paroliere Pasquale Panella e Marco Manuelli, il campione del gioco televisivo Sarabanda.
Il suddetto gruppo si divertì a smontare le accuse di plagio, dimostrando che ogni brano preso di mira aveva diversi precedenti e non soltanto quello citato dagli improvvisati pubblici ministeri.
Così accertarono che “I’ll be there” e “Due grosse lacrime bianche”, accusate di essere mamma e nonna di “Tracce di te” di Francesco Renga, discendevano in realtà da una pietra miliare melodico-armonica creata nel 1955 da Gilbert Becaud intitolata “Je t’appartiens” e divenuta successivamente con il titolo inglese “Let it be me”, un cavallo di battaglia di numerosi cantanti, da Elvis Presley a Bob Dylan.
Naturalmente, non ci fu nessuna azione legale e la cosa andò nel dimenticatoio.