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Messaggi - Sam

#1
Musica! / La canzone più bella dell'anno
28 Dicembre 2007, 22:14:01
MARC BLACK - "For A Little While".

Un cantautore poco conosciuto. In Italia è poco conosciuto e il suo ultimo album si trova solo di importazione.

Sam
#2
Musica! / Per chi ama la classica
17 Dicembre 2007, 14:47:43
kraus ha scritto:

Non conosco la polifonia fiamminga, ma sono curioso: se non sbaglio la Naxos aveva pubblicato qualcosa. Alcune composizioni sono d'una complessità sovrumana (32 voci, mi pare), ma devono essere molto interessanti...


E' sicuramente una musica "complessa", che chi si avvicina per la prima volta si può trovare davanti qualcosa di poco fruibile, a meno che non si è predisposti a questo genere musicale. Perché si tratta anche di predisposizione da parte di un qualsiasi compositore.
Si, la Naxos riguardo Josquin ha pubblicato diversi titoli importanti, ma anche la Tactus ha pubblicato composizioni vocali di compositori persi nella notte dei tempi.

Sam
#3
Musica! / Per chi ama la classica
16 Dicembre 2007, 18:24:43
Josquin DESPREZ
(Saint-Quentin, Picardia, 1450-55 ca. - Condé-sur-l?Escaut, Picardia, 27 Agosto 1521).

SALVE REGINA a cinque voci
La data di pubblicazione risale nel febbraio 1502.
Questa composizione polifonica (dell'illustre antifona mariana, popolarissima presso i polifonisti fiamminghi) fu inviata in dono a Ercole I il 24 febbraio 1502 da Sigismondo Cantelmo, conte di Sora. Il mottetto è organizzato attorno a una struttura semplice, di comprensibilità immediata, che si fonda sulla combinazione di due tecniche, entrambe applicate all'antifona gregoriana del "Salve Regina".

SALVE REGINA

Salve Regina, Mater misericordiae,
Vita, dulcedo et spes nostra, salve.
Ad te clamamus, exsules filii Hevae,
ad te suspiramus, gementes et flentes
in hac lacrimarum valle.
Eja ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos ad nos converte,
et Jesum, benedictum fructum ventris tui,
nobis, post hoc exsilium, ostende.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.


Questo tipo di composizione vocale, è di difficile fruizione. Per arrivare ad ascoltare un genere prettamente fattodi voci che si incrociano all'unisono, bisogna avere una certa predisposizione.

Sam
#4
Per Kraus.

Mi hai chiesto come mi sembra Handel rispetto a Bach.
L'argomento è davvero ampio, ma mi limito ad esprimere alcuni piccoli concetti.
Introduco l'argomento che io ascolto, riguardo la musica barocca o rinascimentale, prevalentemente compositori poco conosciuti. Per un semplice motivo: gli artisti molto noti, conosco gran parte della loro produzione.
Ascolto Carl Philipp Emanuel Bach, jean-Henry D'Anglebert o ancora artisti come Jean-Baptiste Lully, Michel Corrette, Marc-Antoine Charpentier. Sono solo alcuni nomi per rendere l'idea.
Tra Handel e Bach c'è un altro grande artista che è Georg Phillip Telemann, che all'epoca di Bach era ancora più noto e importante.

Bach è l'evoluzione della musica, l'originalità, la genialità.
Handel lo posso considerare l'esponente della melodia, della cantabilità, dell'armonia e dell'ariosità che infonde ascoltando una sua composizione.

Sam
#5
Musica! / Le più belle Hit 50' 60' 70' 80' 90'
07 Dicembre 2007, 16:29:30
Oggi ho ascoltato di Georg Fredrich Handel alcune Cantate Italiane:

- DIANA CACCIATRICE ("Alla caccia, alla caccia") HWV 79
per soprano, soprano in eco, trlmba, due violini e basso continuo.

Sam
#6
Musica! / quale preferite?
07 Dicembre 2007, 16:26:22
Non è detto che un artista o una band solo perché ha tecnica, non emoziona affatto. Ad es. John Fahey, è stato uno di quei chitarristi dove tecnica ed emozioni andavano all'unisono. Riusciva ad incantare con la sua tecnica e le melodie che dalla chitarra riusciva a trarre.
Stesso discorso per un altro chitarrista come Tommy Emmanuel.

Ad es. a me emoziona un artista come Stephan Micus, e un suo album "Stones", è a dir poco da brividi. La particolarità di questo album: è stato inciso suonando solo pietre. Una musica rarefatta, priva di melodia, o con quella melodia ricercata che rimanda alla musica ancestrale.

In conclusione, la musica suonata con tecnica o suonata senza una tecnica precisa, riesce comunque ad emozionare sempre perché di base c'è la musica.

Sam
#7
Inq uesti ultimi anni molti artisti sembra che abbiano perso la vena creativa, l'ispirazione. Oltre a Claudio Baglioni, altri artisti come Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Antonello Venditti e molti altri.
Ogni artista vive questo periodo di stanca, nella sua carriera discografica. E' normale che sia così, d'altronde sono persone come noi.

Spesso da un artista, un nostro beniamino, ci aspettiamo sempre il meglio. Ma non sempre restiamo soddisfatti di un lavoro.

Claudio Baglioni è uno di quegli artisti che a mio avviso vive un periodo di stanca, di mancanza d'ispirazione.
"Viaggiatore sulla coda del tempo", è stato un album che ho trovato "sperimentale" nelle sonorità. Mentre "Sono io (l'uomo della porta accanto)" mescolava un Baglioni anni '90 e il Baglioni attuale.
Non mi è dispiaciuto della doppia raccolta di canzoni di altri artisti. In qualche arrangiamento, quello più "sinfonico", ho notato un Baglioni troppo enfatico e pomposo sia nella voce. Gli archi erano a sua volta troppo invadenti.
Mi auguro che sforni un ennesimo capolavoro prima o poi. "Oltre" del 1990 a mio avviso è stato il suo ultimo capolavoro. Lo sarebbe stato anche "Sono io", ma qualche canzone l'ho trovata troppo statica e monocorde.
Cordiali saluti.

Sam
#8
Cosa hanno in comune questi tre artisti?

Georg Philipp Telemann, compositore tedesco (1681 - 1767) compose un Concerto per tromba, orchestra e basso continuo in re maggiore composto di 4 movimenti.
Fabrizio De André (nei crediti spesso non viene citato: una grave dimenticanza) trasse la musica del primo movimento, "Adagio", (dal concerto per tromba sopra citato) e scrisse una canzone molto nota: "Canzone dell'amore perduto".

Ascoltando "Cardilogia" di Francesco De Gregori (dall'ultimo album "Calypsos"), c'è un verso che somiglia molto nella musica all'Adagio sopra citato e di conseguenza alla canzone di Fabrizio De André.
Se non erro dovrebbe essere questo:

"...che si gioca per vincere e chi vince è perduto
con una chiave ed un numero in mano...".


Non lo considero un plagio ma una somiglianza.

Cordiali saluti.

Sam
#9
Musica! / Quale genere preferite?
11 Agosto 2007, 13:47:17
Rock, Progressive, Folk, Jazz, Swing, Roots Music, Old Time Music, Counry, Buegrass, Newgrass, Musica Raga, Reggae (qualcosa), Funky, Blues, Soul, Rhythm'n'blues, Musica dodecafonica e sperimentale, New Wave, Musica rinascimentale, medievale, etc., cajun, zydeco.
Di questi generi poi seguo i sottogeneri oppure le contaminazioni tra i generi musicali sopra elencati.

Sam
#10
GRECHI E LA BANDACCIA
"Ruggine"


Anno di pubblicazione: 2007
Autoprodotto: Luigi Grechi QB.6001
Formato: CD


"Ruggine" è il nuovo album di Luigi Grechi. Leggendo la tracklist si induce a pensare che è si tratta di un greatest hits, con brani già editi in precedenza, ma appena si ascolta il compact disc ci si accorge che è a tutti gli effetti è un nuovo album, sebbene tutte le canzoni sono state re-incise con nuovi arrangiamenti.
Quattro brani di questo album erano già apparsi nella stessa veste sonora nel precedente mini-album
"Campione Senza Valore" pubblicato qualche anno fa, ed ora fuori catalogo: "Dublino", "Tutta la verità su Manuela", "Pozzo numero nove" e "Il mio cappotto".
Anche in questo episodio Luigi Grechi era accompagnato da La Bandaccia, formata da Franz Mayer al contrabbasso; Leonardo Petrucci alla chitarra acustica, mandola, mandocello e ai cori (che in alcuni passaggi mi ricorda molto il mandolinista cecoslovacco Radim Zenkl o ancora Dave Grisman); Dayana Sciapichetti alla fisarmonica, armonica a bocca, tastiere e ai cori; Alessandro Valle al dobro e pedal steel guitar.
Nell'album non viene menzionato, anche la partecipazione di Paolo Giovenchi alla chitarra acustica de "Il mio cappotto", che sull'EP "Campione senza valore" compare tra i crediti.
Ma veniamo all'album. Ha un sound fresco e vitale, prettamente acustico che riporta alla tradizione musicale americana: spazia musicalmente tra old time music, country music, folk music e western music, con qualche spruzzata lieve alla tradizione folk italiana ("Così mi disse il cantastorie"). A tratti La Bandaccia sembra una "jug" band, tanto in voga agli inizi del '900 in America.
L'album contiene tutti brani scritti da Luigi Grechi, eccetto "Dublino" scritta con Francesco De Gregari e due cover "Fin dove la strada va" e "La coperta indiana".
Un album che poteva essere pubblicato e far parte della scuderia della label americana Acoustic Disc tanto il sound e l'organico della band si avvicina.
L'unica nota che non trovo in tema con l'album è la copertina. Ritrae Luigi Grechi e la bandaccia su un palco durante una esibizione dal vivo, che lascia preludere che si tratta di un album dal vivo.

POZZO NUMERO NOVE.
Proviene dall'album "Cosìvalavita" pubblicato nel 1999. L'introduzione dettato in evidenza dalla fisarmonica di Dayana Sciapichetti e tutti gli altri strumenti, è il biglietto da visita che induce l'ascoltatore a capire come sarà tutto l'album.
Ha un andamento western folkeggiante della migliore tradizione americana. La voce calda di Luigi Grechi scandisce parola dopo parola.

LE CHIAVI.
Proviene dall'album "Luigi Grechi" pubblicato nel 1977. Si tratta di una ballata dall'andamento lento, in bilico tra folk e country scandito dal dobro di Alessandro Valle. Le tastiere e l'armonica di Dayana Sciapichetti la rende una "ballata di confine". La canzone finisce sfumando come una immagine dei nostri ricordi sbiaditi nel tempo.

DUBLINO.
Proviene dall'album "Dromomania" pubblicato nel 1987. E' stata scritta insieme a Francesco De Gregori. Originariamente si doveva intitolare "Piombino". L'intro è scandito da una armonica a bocca che accompagnerà in secondo piano la voce di Luigi Grechi. L'arrangiamento è western-country. La parte centrale con assolo di armonica, rende il brano vitale, fresco e per nulla scontato.

IL BANDITO E IL CAMPIONE.
Proviene dall'album in formato cassetta "Azzardo" pubblicato nel 1990. E' stata portata al successo grazie all'incisione di Francesco De Gregori. Colpisce questa nuova versione inizialmente dall'introduzione lenta, quasi irriconoscibile: sembra una ballata dolente da ascoltare in una giornata uggiosa. Il brano prende corpo e diventa una canzone folk dall'andamento veloce; il suono è scarno, con gli strumenti suonati in punta di dita dando evidenza più al testo e alla voce di Grechi.

L'SOLA DI SANTE.
Originariamente il brano si intitolava "L'isola di Toni"; proviene dall'album in formato cassetta "Azzardo" pubblicato nel 1990. Potrebbe essere considerata il proseguimento de "Il bandito e il campione". L'introduzione spetta al contrabbasso acustico di Franz Mayer che detta il ritmo e poi pian piano entrano tutti gli altri strumenti. Ha un sound lievemente latino, ma nella struttura è un brano folk che scorre piacevolmente.

IL MIO CAPPOTTO.
Proviene dall'album "Accusato di libertà" pubblicato nel 1975. L'introduzione è da brividi dove in evidenza il dobro suonato magistralmente da Alessandro Valle, descrive in maniera ineccepibile la valenza di questa ballata. Gli altri strumenti avvolgono in maniera gentile e per nulla invadente la voce di Luigi Grechi. Sarebbe stato bello ascoltare anche un violino. Gli assoli di tastiera e dobro anche nel finale del brano da quel profumo di "americana" music.

COSÌ MI DISSE IL CANTASTORIE.
E' cantata dalla sola voce di Luigi Grechi. E' uno stornello nella più antica tradizione italiana. Qualche cantastorie di tanto in tanto si trova ancora in Italia.

CHITARRISTA CIECO.
Proviene dall'album "Come state" pubblicat?CAT_ID
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?T_IP?2T_LAST_POST_AUTHOR
?T_ARCHIVE_FLAG?T_STICKY?T_LAST_EDIT ?T_LAST_EDITBYo nel 1979. È una ballata di protesta su un tema tanto attuale ai giorni nostri. La veste è prettamente folk. Intensa.

AZZARDO.
Proviene dall'album in formato cassetta "Azzardo" pubblicato nel 1990. Una canzone in puro stile western music e country. Andamento veloce suonato in maniera divertito e sentito che cattura l'ascoltatore e viene voglia di cantarla soprattutto nel ritornello. Ricordo il video che fu tratto da questo brano quando fu pubblicato sull'album "Girardengo e altre storie" pubblicato nel 1994. Spero che Luigi Grechi riprenda questo video e lo possa inserire nel suo sito ufficiale, perché è davvero bello e merita di essere visto e riscoperto. Alla doppia voce c'è Dayana Sciapichetti che suona anche la fisarmonica.

FIN DOVE LA STRADA VA.
Proviene dall'album "Cosìvalavita" pubblicato nel 1999. Si tratta di una cover scritta originariamente dal cantautore di estrazione folk poco noto Tom Paxton nato a Chicago nel 1937. Una ballata campestre, che porta l'immagine dell'ascoltatore a quelle strade polverose americane e ad una vita nomade dove ogni luogo che si visita è la propria casa. E' di stampo folk con l'armonica a bocca che fa da "doppia voce" alla voce di Luigi Grechi.

TUTTA LA VERITÀ SU MANUELA.
Proviene dall'album in formato cassetta "Azzardo" pubblicato nel 1990. Una ballata folk gentile e nostalgica che descrive ricordi che ognuno di noi bene o male ha vissuto. Ha un andamento dolente e fresco che descrive in pieno come sebbene il tempo passa, il ricordo di un amore importnate non viene scalfito, descritti dal dobro di Alessandro Valle e dall'assolo di tastiera di Dayana Sciapichetti, anche alla fisarmonica. Great song.

LA COPERTA INDIANA.
Proviene dall'album in formato cassetta "Girardendo e altre storie" pubblicato nel 1994. Si tratta della seconda cover del lotto intitolata originariamente "Navajo Rug", scritta dal cantautore Iain Tyson (pubblicata nel 1987 sull'album "Cowboygraphy") e dal cantautore Tom Russell (pubblicata nel 1987 sull'album "Poor's Man Dream"). La veste folk'n'western con la fisarmonica da accompagnamento rende divertente e piacevole l'ascolto di questa canzone dall'andamento veloce.

In conclusione, si tratta di un album ben suonato, ricco di sfumature che si possono percepire man mano che lo si riascolta, con un sound acustico vitale nella migliore tradizione americana. Ottimi i musicisti che accompagnano Luigi Grechi.
Per chi fosse interessato l'album non si vende nei negozi, ma lo si può acquistare nelle seguenti modalità al seguente indirizzo: http://www.ilbarbagianni.com/forumgrechi/fanclub.htm

Sam
#11
"Non c'è più niente da fare. Ce lo dobbiamo pigliare?..." così ha cantato Bobby Solo... riguardo la canzone "Prendi questa mano, zingara" di Francesco De Gregori.
Su Rai2 hanno spiegato che Francesco De Gregori è stato assolto riguardo il titolo uguale al primo verso della canzone cantanta da Iva Zanicchi, intitolata "Zingara".
De Gregori la potrà cantare in concerto, da come è stato detto al telegiornale.

Sam
#12
Musica! / L'ultimo disco acquistato?
18 Luglio 2007, 13:30:23
L'ultimo album che ho acquistato è della cantautrice Mary Karlzen. Si intitola "The Wanderlust Diaries". Ottimo rock'n'roll cantautorale americano.

Sam
#13
Le versioni di Frank Sinatra e Ella Fitzgerald portano il titolo leggermente modificato: "Ol' McDonald".
Frank Sinatra la incise 1 Settembre 1960. L'arrangiamento e la direzione di orchestra sono di Nelson Riddle.
Compare su un 7" pollici / 45rpm vinyl.

Sam
#14
La celebre canzone del Quartetto Cetra, "Nella Vecchia Fattoria" fu incisa anche da Frank Sinatra e da Ella Fitzgerald negli anni '60 con il titolo "Old McDonald".
Ciao a tutti.

Sam
#15
Plagi e Somiglianze / De Gregori e le citazioni
06 Giugno 2007, 00:43:16
Concordo in pieno con GreatGig, soprattutto sulla questione del plagio.
Non ho ancora avuto modo di ascoltare molte canzoni, ma in alcune ho ascoltato che sono più somiglianze che plagi. Ma devo ascoltare le segnalazioni di questo interessante sito.
Ciao.

Sam