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Messaggi - Ulisse

#1
Angelo Branduardi, "Se Dio vorrà" (2003)


Branduardi Angelo, "La pulce d'acqua" (1977)


♤♡◇♧

Angelo Branduardi, "L'ambasciata a Shiragi" (2003)


Branduardi Angelo, "Prima di ripartire", (1992)


♤♡◇♧

Angelo Branduardi, "Io canto la ragazza dalla pelle scura", (2003)


Branduardi Angelo, "Si può fare" (1993)

#2
Toto, "Don't chain my heart" (1992)


Pink Floyd, "The dogs of war" (1987)


L'incollattacco è qui:
Don't chain my heart
The dogs of war
#3
Ringrazio Carlo, Amministratore del sito, per il suo contributo.

Arricchire la discussione su plagi, somiglianze e cover dà modo di scoprire un "mondo nuovo" e - cosa non da poco - d'aprire un tantinello la mente.

Ad esempio, per ognuna delle due storie se ne può trarre anche una morale.

Per quanto riguarda Cat Stevens, chiedergli l'autorizzazione ad incidere un suo brano e - previo consenso - pagarne le royalties, ha portato benefici artistici e di guadagno sia all'autore sia agli artisti che cantano le cover; poi, che ne siano state incise anche in italiano indica che il brano ha davvero fatto il giro del mondo!

Per la vicenda di Jonathan King, la morale che se ne può trarre è quella del "Cavaliere Bianco e del Cavaliere Nero"*, ovvero:
CHE AI PET SHOP BOYS "NON JE DEVI CA..." ...CARPIRE GLI ARRANGIAMENTI!!!


* - "Cavaliere Bianco e Cavaliere Nero" by Gigi Proietti.
#4
Mr. Big, "Wild world" (1993)


Pet Shop Boys, "It's a sin" (1984)


Come capita in questi casi, all'ascolto ho provato "quel fastidiosissimo mal di testa che sopraggiunge ogni qual volta c'è un brusco brano "già sentito". D'altro canto - cari amici - questo è il prezzo che dobbiamo pagare noi plagiopatici!"

Difatti, quella dei Mr. Big ho scoperto essere - al contrario - una cover il cui brano originale è di Cat Stevens (1970)...


La canzone è stata oggetto di successive cover, e curiosamente è stata coverizzata da Jimmy Cliff già in anticipo di qualche mese rispetto alla versione di Cat Stevens...


Di seguito la stravagante vicenda legata al presunto plagio, così come consegnata ai posteri.

All'ascolto del brano "It's a sin" dei Pet Shop Boys, Jonathan King - DJ inglese - a suo tempo accusa il gruppo a mezzo stampa per il plagio di "Wild world" di Cat Stevens.

Per suffragare la sua tesi - magari con l'auspicio d'incassare qualche soldino a strascico - realizza un singolo con una propria versione di "Wild world" (1987) sovrapponendovi "paro paro" l'arrangiamento di "It's a sin" dei Pet Shop Boys.

Per chi vuol gradire, ecco la "bi-cover":


Qualche tempo dopo, il commercialista della casa discografica convoca J. King: usando il dovuto tatto, gli comunica che il singolo è praticamente invenduto e i suoi sogni di gloria e rivalsa potrebbero divenire incubi...

Manco a dirlo, i Pet Shop Boys di seguito citano in giudizio Jonathan King, vincono la causa e ottengono un bel risarcimento che donano in beneficenza!

Questo il momento in cui Jonathan King e il suo fidato commercialista discografico realizzano - finalmente - come oramai siano "sotterrati" dai debiti...

J. King e il suo commercialista discografico
#5
Ringrazio l'Amministratore del sito Carlo per il suo contributo, utile a far conoscere ed ascoltare - anche a me - questa versione di "Holding back the years".

Al confronto dei brani risulta sorprendente come l'interpretazione e l'arrangiamento "vestano" le rispettive canzoni con "abiti" totalmente diversi, al punto da renderle reciprocamente quasi irriconoscibili (escludendo il ritornello che è stato oggetto di modifiche).

La versione dei Simple Red è quella più suggestiva, divenuta iconica sia per il successo apportato al gruppo, sia per aver lasciato un solco musicalmente riconoscibile e caratterizzante il fermento di quel particolare periodo degli anni 80.

La versione dei Frantic Elevators ha peculiari caratteristiche, tra cui quella - come ho scoperto - d'essere la versione "in embrione" del brano più famoso.
#6
Gianni Bella, "Infatuazione" (1991)


Simply Red, "Holding back the years" (1985)


Somigliante l'arrangiamento, lo scambio (esecuzione di affini melodie, una suonata e l'altra cantata) è qui:
Infatuazione
Holding back the years
#7
Toto, "Stop loving you", (1988)


Chicago, "Over and over" (1986)


La minestrina riscaldata è qui:
Stop loving you
Over an over
#8
Da un "disco bianco" di Battisti/Panella, un brano dall'intro con ritmo e timbrica singolari, ma...

Lucio Battisti, "Mi riposa" (1990)


...ma intro "affratellati" se già usati!

Marvin Gaye, "Sexual heailing" (1982)

#9
Salve loris78.

Grazie per il tuo intervento.

Colgo l'occasione per chiarire i miei di interventi.

Il forum si intitola "Plagi e somiglianze": all'ascolto di quanto proposto si intende se i brani presentati siano riferibili all'uno o all'altro caso.

In questo topic intendo la somiglianza/ispirazione riferita a più livelli, non solo musicale.

Ad esempio, la "manciata" di note iniziali che rendono riconoscibili i due brani, vieppiù eseguite con lo stesso strumento musicale; la simile cadenza; la simile atmosfera dei brani; l'emozione suscitata rispetto sia alla musica sia al testo che nei due brani hanno il comune intento di provocare riflessioni presso l'ascoltatore.

Per qualsiasi brano da me richiamato in questo forum sono lungi, poi, dal colpevolizzare tout cort di plagio, anche con la somiglianza.

Limitandomi quale semplice ascoltatore, condivido - con chi lo voglia e si ritrova qui per la stessa passione musicale - quel senso "distopico" generato da una somiglianza, magari molto affine, che si disvela al confronto dei brani; le riflessioni di varia natura che ne possono scaturire contribuiscono a migliorare il personale spirito critico e magari a innescare un confronto costruttivo.

Quale questo vuole essere.
#10
Ricchi e Poveri, "Dimmi quando" (1985)


Supertramp, "Take the long way home" (1979)


Per professare una sentita espiazione, questo è il punto esatto dell'ispirazione:
Dimmi quando
Take the long way home
#11
Veruska, "Prego" (2002)


Elton John, "Sorry Seems to Be the Hardest Word" (1976)


Per il pignolo e il diffidente
la replisoluzione è qui imminente:
Prego
Sorry Seems to Be the Hardest Word
#12
Ringrazio l'amministratore Carlo per il suo intervento.

È interessante e rivelatorio conoscere il contesto in cui si "tuffa" una canzone divenuta famosa sia al momento della sua primigenia uscita che nel tempo a venire, tanto da essere "coverizzata" e ascoltata anche oltr'alpe.

L'impronta melodica del brano "Buonasera dottore", oltre ad inserirsi nel filone - allora divenuto in voga - della canzone cantata con intermezzi parlati, è tipica degli anni 70: sia l'interpretazione che gli arrangiamenti delle successive cover, a loro volta, ben richiamano lo stile del loro tempo.

L'occasione per ascoltare con piacere le cover - molte a me sconosciute (come al solito) - mi fornisce lo spunto di condividere - per chi lo voglia - alcune mie riflessioni, tra le tante che può suscitare una canzone.

Per dire: oltre a rivelare un'impronta "romantica", il brano possiede un inevitabile sottotesto ironico, dovuto sia alla dissimulazione del contesto "maldestro", sia all'interpretazione.

Vieppiù, credo che la cover spagnola di Marina Dorell raggiunga davvero delle inflessioni vocali esageratamente grottesche (forse saranno i modi di cantare iberici) che rendono i toni usati abbastanza inverosimili, se non addirittura comici.

Mentre canta, infatti, l'interprete parrebbe aver bisogno veramente di un dottore (ma bravo!): il tono lirico e insolitamente tragico trasmette un'esasperata angoscia, tale da suscitare nell'ascoltatore l'urgenza di chiamare sul momento un'ambulanza per la cantante stessa, benché sia solo una voce di persona a suo tempo in buona salute e incisa sul solco del vinile.

E che dire dell'atmosfera tragica smorzata dalla controparte Andres Garcia?
Se la ride pure, il birbaccione!

La cover di Claudio Baglioni e Sabina Ciuffini forse per prima sdogana alle stampe musicali le parti invertite dell'uomo e della donna: in questo caso, per coerenza, bisognava però dissimulare meglio e rispondere al telefono: "Buonasera dottoressa!".

Certo, così non richiama il titolo depositato alla SIAE... Ma chissà...in una futura cover...

Sabina Ciuffini, inoltre, nel recitato inserisce un piccolo "cameo" del tutto personale allorquando risponde "A si? Non le ho dato la busta giusta?": è un divertente riferimento ai tempi in cui era la valletta di Mike Bongiorno nella trasmissione "Rischiatutto".

Con la cover di Mina - che colpevolmente sconoscevo - solo adesso scopro come si sia chiuso un cerchio: ai tempi parrebbe che il brano, prima che a Claudia  Mori, fosse stato a lei proposto, raccogliendo, però, un suo rifiuto.

Rifiuto, a quanto pare, solo temporaneo se, appena 11 anni dopo(!), ha avuto un provvidenziale ripensamento e il brano lo ha interpretato: anzi, oso dire che lo ha letteralmente sublimato, come solo Mina può e sa fare!

Di certo, l'imprinting e il corredo dei ricordi che vi sono legati lo abbiamo ricevuto da un'originalissima Claudia Mori: quello è l'inizio e (una bella) storia negli annali della canzone italica!
#13
Fiorello, "Ti sto" (1996)


Claudia Morì, "Buonasera dottore" (1975)


Osmosi... più qui che là:
Ti sto
Buonasera dottore

La voce maschile di "Buonasera dottore" non appartiene all'attore Alberto Lupo - spesso confuso nel brano per il suo duetto in "Parole parole" con Mina - bensì è di Franco Morgan, nome d'arte di Franco Bianchi, doppiatore.

E per chi vuol gradire, l'angolo "Cover per sorrider":
"Buonasera dottore", voce maschile interpretata da... Raimondo Vianello feat. Sandra Mondaini (dal varietà "Di nuovo tante scuse", stagione 1975-1976 su Rai 1)
#14
Dua Lipa, "Physical" (2020)


Katy Perry, "Chained to the rhythm" (2017)


Incollati esattamente qui:
Physical
Chained to the rhythm
#15
Giorgia a domanda ha risposto: