ZUCCHERO VS THE ROOTS

Aperto da Aristotele, 18 Maggio 2007, 17:05:57

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Aristotele

Mi fa piacere che si sia scatenato il dibattito... comunque se ha partecipato il batterista dei The Roots, è ovvio che abbia portato di proposito le proprie sonorità.
Per concludere la polemica, faccio notare che non ho niente in particolare contro zucchero, ma da autore e persona che si occupa di diritto d'autore da più di dieci anni, ognitanto fa bene sottolineare qualche "somiglianza" come anche ho fatto per Tiziano Ferro Vs Ligabue.
Per fortuna siamo in democrazia ed esiste la libertà di espressione.
 

Amministratore

Aristotele ha ragione.
Pensate, per esempio, a Gianni Bella. Lo conosciamo come cantante, si è fatto conoscere al mondo intero scrivendo canzoni per Celentano ed ha un proprio stile che ha inserito anche in altre canzoni (prendiamo la canzone scritta per la sorella Marcella qualche anno fa - non ricordo il titolo ma è stata a Sanremo).

Matvej

Ma nessuno ha mai notato che il buon Adelmo a volte pare copiare anche i testi? In "Un Kilo" la frase "quando l'amore arriva in città" è "When love comes to town"... In "Solo seduto sulla panchina del porto..." la frase "voglio dormire sotto cieli di pace nel letto del mio amore" non è altro che la traduzione di "I wanna sleep beneath peaceful skies in my lover's bed" di "No surrender" di Bruce Springsteen...

Amministratore

Leggete quà:

http://musica.tiscali.it/articoli/07/giugno/26/zucchero_roots_plagio.html


Il brano è stato suonato con la partecipazione speciale di Amir Questlove, batterista dei Roots.

kraus

Cito dall'articolo, che a sua volta cita il parere di Ennio Morricopne: "La musica orecchiabile, proprio perché tale, assomiglia a qualche cosa già scritta, già proposta alla gente". Vero. Ma se proprio si devono prendere pari pari o quasi le note da una canzone, bisognerebbe almeno prendersi la briga di cambiarne l'atmosfera.
"La fatica in salita per me è poesia" (M. Pantani)
"A nde cheres de cozzula Jubanna? Si no t'hamus a dare pane lentu"

Tessera #1 del club "Rivogliamo l'icona col ciuccio"

piero

dover ascoltare che uno come zucchero deve andare a ricercare sonorita' in altri artisti per poter fare musica...be', questo mi rende diciamo un po' nervoso...mentre c'e' o c'e' stata tanta gente dimenticata o neanche presa in considerazione e che forse qualcosa da dire ce l'aveva davvero...ma non faceva parte dello show business che la musica e' diventata, che era fuori dai circoli viziosi che solo oggi stanno venendo fuori ma che tutti conoscono da tanto tempo...(vedi vallettopoli).
puo' anche essere che quello che scrive le canzoni ai roots(si chiamano cosi'?)sia la stessa persona che le scrive a zucchero...
e l'affermazione che l'italia musicale e composta dallo stesso zucchero,da vasco e da ramazzotti,che ritengo vera,dovrebbe farci riflettere sulla fine ingloriosa della musica del nostro paese.
negli anni 70 avevamo la pfm,banco del mutuo soccorso,demetrio stratos,area,gente che esportava nel mondo originalita' e musicalita' tutta loro...oggi abbiamo zucchero che canta un chilo...
la differenza sta solo ed esclusivamente in questo,il plagio non e' altro che la conseguenza di quello che la musica e' diventata.
piero
www.rottaasud.com

Lidio78

E' pur sempre vero che gli eredi dei vari Pfm, Stratos, Banco ecc.. possono essere identificati negli Afterhours, Marlene Kuntz, Marta sui tubi e compagnia bella.. Nel panorama italiano anche loro riempiono i palazzetti, però appena Zucchero (o la Pausini, o i soliti noti) fa un concerto i media lo promuovono ad evento. Oscurando tutti gli altri. Mi riesce anche difficile scriverle queste ovvietà, ma mi rendo conto che c'è parecchia ignoranza in giro..
 

piero

Purtroppo c'e' in italia un problema serio che e' quello dell' educazione.Se le nostre giovani vogliono fare tutte le veline,perche' tutto fa credere loro che sia quello lo scopo della vita,e' chiaro che quando si tratta di scegliere la musica ci si imbatte in autori che stanno in quel giro,Ramazzotti,zucchero ma anche Vasco e ligabue lasciatemelo dire.
Se c'e' qualcuno che ascolta altro e' perche' ha altri argomenti di cui parlare oltre alle cosce di qualche bella ragazza,o a qualche triangolo amoroso in varie salse(vedi d'alessio).Gli artisti citati sopra come i Marlene kuntz fanno parte di quel ristretto numero di band che vanno aldila' del circuito commerciale e quindi riempiono si qualche palazzetto...ma non riescono ad avere la programmazione nelle radio che e' quella che ti fa conoscere...semplicemente perche' non in tutte le loro canzoni parlano di frivolezze...
ognuno di noi nel nostro piccolo dovrebbe agire in modo da cambiare piano piano questo stato di cose
piero
www.rottaasud.com

Amministratore

Caro Piero, paisà, hai perfettamente ragione.
Gli "artisti" di oggi scrivono, come ho già detto, per la generazione di adesso. Preferiscono ascoltare in radio roba tipo Marlene Kuntz, Tiziano Ferro (che rispetto molto anche se troppo commerciale) piuttosto che ascoltare la vera musica che non esiste più.
Il cantautorato è terminato, amici, e lo dico con dispiacere, visto che scrivo canzoni da cantautore (stile 60,70,80).

Lidio78

Scusatemi tutti, finalmente la discussione assume un tono in cui riesco a ritrovarmi. Caro Piero, tu sei la prima persona che reagisce positivamente ad un nome come Marlene Kuntz. E allora sono pronto a rispondere a te all'amministratore. Il grave problema della musica italiana è il globale appiattimento sonoro. Marlene, Afterhours e tutto il circuito "underground commerciale" (ossimoro, ma è vero) hanno un piccolo grande problema, che ovviamente non intendono risolvere. Le loro sporche e cattive sonorità. Le loro canzoni sono intrise di melodia puramente italiana, ma ciò che li distingue da molti altri gruppi è un certo tipo di approccio al suono: non mi voglio dilungare, ma concludere che la musica italiana è carente da questo punto di vista. Le chitarre elettriche di Vasco somigliano a quelle della Nannini (concedetemi questo, lo so che la Nannini non si tocca su questo sito[:D]) che somigliano a quelle di Irene Grandi e la lista potrebbe non finire.. Questi cantanti non appartengono al Rock. E neppure all'innovazione della canzone italiana....
Scusate lo sfogo. Tanto ormai di Zucchero ne abbiam detto peste e corna. Saluti a tutti, tolgo il disturbo da questa discussione..
 

kraus

Citazione:
Messaggio di Lidio78

Le chitarre elettriche di Vasco somigliano a quelle della Nannini (concedetemi questo, lo so che la Nannini non si tocca su questo sito[:D]) che somigliano a quelle di Irene Grandi e la lista potrebbe non finire..


Anzi, sarebbe molto interessante invece una discussione sulla Nannini, che spero non sia idolatrata in questo forum (a me garba parecchio, ma senza esagerare) [:)]
"La fatica in salita per me è poesia" (M. Pantani)
"A nde cheres de cozzula Jubanna? Si no t'hamus a dare pane lentu"

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piero

lidio mi trovi sulla tua stessa lunghezza d'onda ma bisogna aggiungere che tralaltro i nostri pseudo autori hanno da tempo smesso di rinnovarsi e innovare,senti una canzone e le hai sentite tutte...e qua non vorrei ricominciare con la lista che ho gia fatto nei miei precedenti messaggi....
piero
www.rottaasud.com