"Secondo una terminologia internazionalmente usata si dice plagio quando un brano musicale è uguale ad un altro brano musicale per 7 o più note. Quando una persona si appropria di elementi rappresentativi e creativi di un'opera per introdurli in un'altra opera sotto il proprio nome, ci troviamo in presenza di una contraffazione qualificata e aggravata, ossia di una riproduzione abusiva di un'opera altrui con appropriazione di paternità (L. n. 633 del 1941). A tutt'oggi, la giurisprudenza è incerta se siano sufficienti 4 o 8 battute per definire un plagio."
Questo è ciò che la legge intende per "plagio"
Al di là delle forma o del contesto,credo che la valutazione con la quale si sentenzia un plagio sia un pò soggettiva.
Un esempio:nell'ultimo inserimento di novità nell'archivio plagi,vi sono alcuni brani che,secondo la mia modesta opinione,non sono assolutamente plagi di altri.Ma rappresentano semplici somiglianze.
Ne ho parlato molto tranquillamente con admin.Che giustamente ha sottolineato l'importanza di saper ben distinguere una semplice somiglianza da un vero e proprio plagio.Usando dei parametri "fissi".
Un arpeggio,un rif,una cantata che si protrae per più di qualche secondo,viene definito plagio.
Io sarei portata patteggiare per una somoglianza...
Ma come giustamente afferma Marco,troppa tolleranza giustificherebbe la nascita di nuovi ed infiniti plagi nella musica.