Variazioni al posto di cover?

Aperto da kraus, 25 Luglio 2007, 21:14:15

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kraus

Anziché limitarsi a reinterpretare melodie già udite, non si potrebbe riutilizzare un procedimento tipico della musica classica, ovvero quello delle variazioni su un tema noto? In questo modo, oltre a rendere omaggio a chi ha scritto la canzone originale, la fantasia non rimane a riposo... Poi magari è una soluzione anacronistica, ma grazie a questo tipo di composizione sono nati capolavori assoluti (le Variazioni Goldberg di J.S.Bach, le Variazioni Diabelli di Ludwig van Beethoven, ecc.)...
"La fatica in salita per me è poesia" (M. Pantani)
"A nde cheres de cozzula Jubanna? Si no t'hamus a dare pane lentu"

Tessera #1 del club "Rivogliamo l'icona col ciuccio"

Lidio78

Nel Jazz è stato fatto molto spesso.... ma lì ha un senso...
 

kraus

Lidio78 ha scritto:

Nel Jazz è stato fatto molto spesso.... ma lì ha un senso...

Anzi, nel Jazz (ma aspetto smentite, sono un neofita in questo campo) molto si basa sull'improvvisazione, cosicché ogni esecuzione è diversa dall'altra, anche quando l'interprete è sempre lo stesso.

Non dubito che sia difficile variare e infiorare le melodie attuali, ma a pensarci bene un tema come quello di "Strani amori" potrebbe dar luogo a sorprese molto gradevoli, contenendo molti punti da sviluppare, magari con gli strumenti più che con la voce. D'altra parte l'estrema semplicità delle ariette che si cantano oggi può essere un'ottima base per le variazioni, ma forse manca la maestria per ottenere risultati apprezzabili.
"La fatica in salita per me è poesia" (M. Pantani)
"A nde cheres de cozzula Jubanna? Si no t'hamus a dare pane lentu"

Tessera #1 del club "Rivogliamo l'icona col ciuccio"

Lidio78

Nel Jazz i classici vengono continuamente presi e reinterpretati. Infatti in linguaggio tecnico vengono chiamati "Standard"... Poi, certo, c'è anche l'improvvisazione, che riguarda lo sviluppo del pezzo..
Sarebbe troppo lungo da spiegare, comunque in pillole è più o meno così...
 

kraus

Lidio78 ha scritto:

Nel Jazz i classici vengono continuamente presi e reinterpretati. Infatti in linguaggio tecnico vengono chiamati "Standard"... Poi, certo, c'è anche l'improvvisazione, che riguarda lo sviluppo del pezzo..


E questo mi sembra un aspetto avvincente: ogni pezzo si può rinnovare all'infinito. E' una cosa che forse nessun altro genere musicale può vantare... Pur essendo un grande appassionato di classica, devo dire che le sue composizioni sono quasi sempre identiche, anche se vengono eseguite centinaia di volte, e il numero dei capolavori, per quanto grande, è pur sempre limitato.
"La fatica in salita per me è poesia" (M. Pantani)
"A nde cheres de cozzula Jubanna? Si no t'hamus a dare pane lentu"

Tessera #1 del club "Rivogliamo l'icona col ciuccio"

Carlo

Qualcosa di simile è successo negli anni 60',la famosa "Stand by me" di Ben King 1962,coverizzata da Celentano "Pregherò" 1962,ebbe un seguito nel 1965 "Tu vedrai" cantata da Ricky Gianco.
Certo che ascoltare una cover nella stessa modalità dell'originale,effettivamente "scade",mentre sentirla con suoni e ritmi differenti,effettivamente è un'altra cosa.
Per esempio ascoltare "Only You"(The Platters 1954)da Ringo Star del 1975 è una vera delizia,oppure ascoltare "Can't help falling in love" del grande Elvis Presley,in versione Reggae da parte dei UB40.
Poi per gli amanti del Rock o del Metal,ci sono molte cover rifatte con questi generi musicali,quindi un'opportunità per ascoltare brani,che mai avrebbero ascoltato,un esempio per tutti mio "fratello e' figlio unico" (Rino Gaetano 1976)rifatta nel 1993 da Afterhours.


Saluti
Carlo

Lidio78

La versione degli Afterhours di "Mio fratello è figlio unico" è tra l'altro molto interessante perchè non somiglia affatto all'originale. Qualche spunto dal testo e qualche passaggio armonico ricordano la versione originale, ma ne viene fuori una canzone completamente diversa (e, incredibile, secondo me anche migliore)..
 

Carlo

#7
Comunque sono molti i casi in cui questi cambiamenti migliorano o cambiano radicalmente i brani,basta dare un'occhiata al nostro ricco archivio che nel prossimo aggiornamento arriverà a 6.000 Cover.
Tra i tanti brani conosciuti o meno,è presente una delle più vecchie cover Italiane,il famoso brano Natalizio "Tu scendi dalle stelle" originario del 1700,ma che fu copiata da "Quanno Nascette Ninno" del 1650(Canto Popolare).Altre chicche che si possono trovare,riguardano le cover di Battisti,che poi erano brani che Battisti aveva scritto per altri e cantato successivamente,oppure le pochissime cover dei Pooh fatte agli inizi carriera,e per finire alcune canzoni di Celentano,che molti danno per originali,invece sono delle cover:

Adriano Celentano - Stai Lontana Da Me  1962 Cover
Frankie Vaughan - Tower Of Strength     1961 originale

Adriano Celentano - Il problema più importante    1964  cover
Timi Yuro - If You Gotta Make A Fool Of Somebody  1961  originale

Adriano Celentano - Non Esser Timida 1961  cover
Jimmy Justice - Little Lonely One 1961     originale

Una carezza in un pugno - Gino Santercole  (Nipote e Cognato di Adriano Celentano) originale
Una carezza in un pugno - Adriano Celentano  cover

Saluti
Carlo

Carlo

In riferimento a quanto detto prima,vorrei precisare che il brano "Can't help falling in love" di Elvis Presley era anche lei una cover di "Plaisir d'amour" di Jean-Paul Egide Martini e Jean-Pierre Claris de Florian del 1785,e che "Tu vedrai" seguito di pregherò,era anche la cover di "Don't play that song" sempre di Ben E. King.


Saluti