Nella prima edizione,premiato Lorenzo Cherubini con "Fango", per il miglior testo in italiano di un brano musicale.
Grande Lorenzo....[;)]
http://www.youtube.com/watch?v=vKvZa2ruYYI
«Il lavoro? Terapeutico»
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, rivela che fare il musicista lo aiuta a stare lontano dal dottore.
La scomparsa del fratello, la malattia del padre e i problemi con la compagna, con cui vive da quindici lunghi anni. Sono alcune delle sfide che Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha dovuto affrontare in questi ultimi suoi anni. E che oggi scopriamo forse sono stati, in parte, superati anche grazie proprio al suo lavoro. Rispondendo a un giornalista che lo ha appellato come moderno "sciamano", a margine della conferenza stampa che ha preceduto la consegna del premio Mogol, che si è aggiudicato per la canzone "Fango", inserita nell'album "Safari", Jovanotti ha rivelato che per lui il suo lavoro è terapeutico. «Non pretendo attenzione dal mondo, se lo facessi sarei un pazzo. Certo se arriva poi me la godo, ma il mio lavoro viene prima ed è terapeutico... mi impedisce di finire dal dottore». «In effetti nella definizione sciamano un po' mi ci riconosco - ha continuato il cantautore -. Ho terminato ieri il mio giro nei palazzetti che è stato quasi un rito collettivo... Diciamo che questa è una cosa sulla quale mi sto interrogando».
Riguardo al premio Mogol per il miglior testo italiano, riconoscimento istituito dall'Assessorato istruzione e cultura dalla regione Val d'Aosta per valorizzare la cultura popolare, ricevuto al Forte di Bard svela: «Per me è come un Oscar, anzi un Nobel. Fango è il testo dei miei quarant'anni, un'età che mi offre il privilegio di poter scrivere e provare questa cosa che a 30 non avrei potuto provare. Mi crea un po' di imbarazzo essere premiato da una giuria che fa parte della mia vita: Mogol è una delle prime parole che si imparano, ascolto la Palombelli tutti i giorni alla radio, con Linus, siamo cresciuti insieme e Cazzullo è un giornalista eccezionale. Anche rispetto agli altri finalisti e' una soddisfazione: aver battuto Ligabue è una bella cosa, lui ne sforna di canzoni...". "È come trovarsi in una metafora - ha confidato Lorenzo Cherubini - sembra quando ci si dice: hai scritto una bella canzone, ma chi sei, Mogol? Per me è un'emozione indescrivibile, Mogol ha scritto le più belle canzoni, ha attraversato le epoche musicali in modo trasversale, avendo successo. E il successo è qualcosa che succede dentro e non si stacca più". (Libero News)
E' vero,la musica a volte può essere terapeutica,ed è capace di insinuarsi nella quotidianità di ognuno di noi.
Alcune canzoni,quando le ascolto,rievocano momenti belli ed indimenticabili,che sanno mettermi di buon umore e far passare i brutti pensieri.Altre invece,sono collegate ad esperienze o avvenimenti non proprio positivi.Faccio fatica ad ascoltarle perchè inevitabilmente mi catapultano dritta dritta nel senso di apatia e tristezza totale...
Che grande potere ha la musica....[;)]
Quale testo,in alternativa,avreste voluto vedere premiato al posto di "Fango"?
La vita tranquilla del rag. Tricarico. Ma obiettivamente ci sono pochi testi buoni in giro (al giorno d'oggi).
Beh...in lizza per il premio Mogol c'era anche Fabrizio Moro con "Pensa",ed anche un certo Ligabue...non so se mi spiego....[8)]