Oggi il capolavoro. Sono uscito col navigatore per trovare tale Via Cenischia - ove trovasi un'allegra videoteca con annesso DVD da me ordinato l'altro ièroli - e la totale assenza del segnale non mi ha sorpreso più di tanto: il primo tratto l'avrei comunque percorso in metropolitana alla faccia di tutti i marchingegni elettronici esistenti. Non appena sono sbucato dalla stazione il segnale è magicamente apparso e una voce sicura (nonché sensualmente femminile) mi ha detto di "Gi-ra-re a de-stra". Per qualche metro ho pensato che il navigatore facesse sul serio e mi stesse davvero guidando passo passo verso l'agognata Via Cenischia. "Sono fatti apposta per girare in macchina, questi attrezzi, figuriamoci come devono funzionare bene quando si va a piedi" ho pensato tranquillo.
Dopo una decina di minuti ho capito solo una cosa: che questo disgraziatissimo aggeggio mi stava facendo fare il giro dell'oca e non indicava neppure la via in cui mi trovavo. Segui le indicazioni che ti dà e poi, a un bel momento, mentre stai andando dritto, ti spara un bel "Tor-na-te in-die-tro appe-na possi-bile" senza che ci siano deviazioni e/o traverse al tuo fianco che magari potresti avere oltrepassato senza accorgertene. Morale della fiaba: esasperato dal coso, lo spengo e comincio a chiedere informazioni gratuite ai passanti. Quelle almeno erano giuste.
Cammina cammina, indovinate un po' a che ora sono arrivato davanti alla video-libre-cappuccinoteca di cui sopra?
Bravi, esatto: alle 13 e 05 (e 14 secondi, ma non era necessario essere così pignuoli, vi meritate un bel + sul registro), con la porta sbarrata e il commesso beatamente a pranzo. Yu-huu. A quel punto sono tornato indietro un tantino sfiduciato - volevo buttare il navigatore dalla finestra, ma trovandomi sul marciapiede l'idea non era facilmente realizzabile - e giusto per divertirmi ho selezionato l'indirizzo di casa sul riverito congegno.
Ho preso l'autobus. "Torna-te indie-tro". Sono sceso. "Torna-te indie-tro". Marcio dritto verso casa. "Torna-te indie-tro!". Ma ce staranno li briganti a casa? Supero il passaggio segreto della Chiesetta della Salute. Dall'altra parte della strada c'è casina. Eccomi.
Ho attraversato e ora vedo due che spazzano sulla soglia e lucidano il pavimento. Han bloccato la porta e chiedo gentilmente di passare. "Scusate, sono in missione speciale". Una graziosa signorina (più corretto: fanciulla) dev'essersi evidentemente scordata di passare dal centro Amplifon più vicino e mi chiede: "Cosa? Una persona speciale?" "No" ribadisco "sono in missione speciale: ho un coccodrillo dentro casa e devo mandarlo via". Si guardano l'un l'altro preoccupati e poi notano la mia targhetta: "Ah, è Kraus: prego, prego, passi pure. Tutto bene alla Neuro?" "Sì, sì, tutto regolare, oggi c'è stato qualche problema tecnico col Consiglio d'Amministrazione, ma dovremmo mettere tutto a posto anche con quelli che ieri entravano nell'istituto saltellando all'indietro. Ma adesso devo andare, scusate, il coccodrillo mi aspetta". Mentre aprivo la porta di casa, il navigatore si rifà vivo improvvisamente: "Gira-re a de-stra". Che caro, mi dice pure dove sta il tinello. Dopodiché il segnale sparisce d'incanto e rimango da solo nella sabbia e nel sole.