Ho appena scoperto che l'uomo-Canguro è mio cognato. Almeno secondo il Reader's Digest, che poi è l'equivalente dell'Espresso e di Panorama.
Per chi non lo sapesse, l'uomo Canguro compare in un articolo allucinante e allucinogeno di Artur Rasoni ("Bando alle cianche"): ecco il testo che ci svela l'arcano.
<<“Mercoledì è come la steppa prensile: ti fa male senza saperlo”. Così, con tocchi surrealistici, e in seguito intrecciando metafore fragilmente bisbetiche, l’Uomo-canguro (pseudonimo di Blando Bostubi) cominciava il suo Nido depresso, romanzo d’appendice sottotitolato Coriondoli bagnati, in cui racconta (o narra, quando si sente in vena) le vicende di alcuni suoi amici che vendono batterie con sommaria eleganza. L’Uomo-canguro è mosso da un impeto sconosciuto, scrive della letteratura e legge della scritteratura. L’Uomo-can-guro sogna di notte metodi infallibili per vincere al lotto giocando delle lettere al posto dei numeri, poi si tuffa nel nulla e riesce a volare. L’Uomo-canguro è una somma di dividendi. Spadella indisturbato fino alle cinque / sei e mezza, poi si corica e vede l’ombra dei sultani che rovina da un dirupo. Oggi, in particolare, non sa dove spremere l’uva, ti chiede di entrare nel suo ufficio segreto, Porta a spasso i gatti e poi si nasconde dietro la sciarpa del quieto vivere; aspetta da sei mesi un vento di paura. L’Uomo-canguro sono tu.>> (da AS 329)